domenica 3 ottobre 2010

L'opinione di Mattioli Viterbo-Roma in poco più di un'ora di Francesco Mattioli

Desidero prendere spunto dal dibattito che ha coinvolto i lettori Onofrio Mancino, Maurizio Firmani e Simone Serafini, sui tempi di percorrenza automobilistica Viterbo-Roma.
Dal momento che sono pendolare tra Viterbo e Roma dal 1972 e ho provato tutte le soluzioni (bus, auto, treno via Capranica e treno via Orte), temo di essere nelle migliori condizioni per contribuire ad arricchire i vari aspetti del discorso.

martedì 2 marzo 2010

Costituito eccellenti esperti di settore che elaboreranno un valido programma per il movimento Tuscia vola istituisce un comitato scientifico



Proseguendo nell'incessante opera di smantellamento della politica tradizionale, Tuscia Vola ha istituito, per la prima volta a livello provinciale, un comitato tecnico-scientifico (Cts) con lo scopo di validare e sostanziare il programma del movimento, come pure affiancare e supportare i propri candidati alle prossime elezioni provinciali. 
In particolare il Cts contribuirà a garantire la rigorosità scientifica delle proposte che nascono dal territorio e dai candidati, come pure promuovere idee e progetti di interesse per la Tuscia.
In questo modo Tuscia Vola si vuole differenziare da gran parte della politica della nostra provincia, affiancando ai candidati, ma anche ai cittadini che ne dovessero sentire la necessità, un supporto di alto profilo nei settori dell'ambiente, cultura, turismo, nuove tecnologie, agricoltura, formazione.
Il Comitato tecnico-scientifico è presieduto da Claudio Margottini, docente dell'università di Modena ed esperto internazionale Unesco.
Ne fanno parte, al momento, Carlo De Simone, esperto di economia e analisi finanziarie, Freddy Paul Grunet dell'università di Karlsruhe (Germania) ed esperto di problematiche ambientali, Paolo Guidi dell'università della Tuscia esperto di marketing turistico e territoriale, Uranio Mazzanti responsabile del laboratorio di ricerca industriale Crf Sc, Giovanni Niro esperto nella formazione e addestramento al volo, il colonnello Marcello Rossini esperto nel settore management, Paolo Viglianti esperto di formazione tecnologica nell'ambito del trasporto aereo, Arturo Vittori progettista di fama internazionale nonché ideatore della attuale macchina di Santa Rosa.
Il Comitato tecnico-scientifico vuole infine promuovere un “Modello Tuscia" di sviluppo del territorio che coniughi la qualità dell'ambiente e della vita dei cittadini con la crescita economica, nel rispetto dell'identità e dei valori delle popolazioni.
Un modello di progresso locale che divenga un punto di riferimento nazionale e internazionale e che produca benessere per le popolazioni puntando su una nuova economia ambientalmente sostenibile (green economy).
"Il Modello Tuscia" vuole estendersi dal Lazio settentrionale, all'Umbria occidentale e alla Toscana meridionale. Tutte aree oggi marginalizzate ed emarginate rispetto ai capoluoghi di regione e che vedrebbero, invece, proprio nel federalismo fiscale, lo strumento incentivante della propria crescita economica.
Comitato tecnico scientifico di Tuscia Vola

domenica 14 febbraio 2010

Renata Polverini e Tuscia Vola insieme sul no al nucleare

Di seguito una nota di Claudio Margottini (presidente del comitato tecnico-scientifico di Tuscia Vola). “Con tempestività Renata Polverini, dimostrando ancora una volta la sua lontananza dalla politica tradizionale,


esprime la sua posizione sul tema del nucleare chiarendo la propria contrarietà a tale tipo di energia e Tuscia Vola ribadisce nuovamente e fermamente la propria contrarietà agli impianti nucleari e la disponibilità alla incentivazione delle energie rinnovabili.

Ma il problema non è il luogo dove potrebbe sorgere il nuovo impianto. La vera motivazione che ha spinto Tuscia Vola su posizioni contrarie al nucleare nascono da motivazioni rigorosamente analizzate dal proprio comitato tecnico-scientifico e che ci fa piacere ritrovare anche in Renata Polverini. In particolare: la produzione di energia nucleare è sostanzialmente ferma a valori costanti dagli inizi degli anni '90; la frazione di energia elettrica mondiale proveniente da fonte nucleare è passata dal 18% del 1993 al 14% del 2008, a causa della mancata costruzione di nuovi impianti e la crescita dei consumi; la quantità di energia prodotta da fonte nucleare è diminuita del 2% dal 2005 ad oggi, con una previsione di riduzione dell’1% annuo sino al 2015 a causa dell’invecchiamento degli impianti e della ridotta disponibilità di uranio; il funzionamento delle attuali centrali sembrerebbe richiedere già oggi 65.000 tonn/anno, di circa il 30% superiore a quello proveniente dalle estrazioni minerarie (40.000 tonn/anno), generando un forte ricorso ai depositi civili; l’irrisolto problema dei rifiuti radioattivi; il primo reattore non potrà che essere pronto nel 2020 (sappiamo oggi quanto i proclami sulle fattibilità si scontrino con la tempistica reale); il costo del singolo impianto che supera oramai 3 miliardi di Euro per 1.600 MWe (Mod. Franco-Tedesco AREVA), anche se l'unico impianto in corso di realizzazione in Finlandia ha già richiesto quasi 4 miliardi ed è completato al 70 % secondo i fornitori francesi e, infine, senza considerare i costi per l’eventuale smantellamento dopo l’esercizio.

mercoledì 10 febbraio 2010

Che aeroporto sarà se il territorio sarà gestito dalle solite facce??


E’ tempo di elezioni nella Tuscia!  Con la proverbiale tempestività con cui, dalle nostre parti, si accolgono i cambiamenti tecnologici, culturali e sociali, nella Tuscia abbiamo scoperto i sondaggi pre-elettorali.
Dalle liste dei possibili candidati in circolazione quella che si dipana è una ridda di nomi che, per il 99,9% dei casi, sono gli stessi da alcuni  lustri.  Proprio per questo, sarebbe molto più interessante chiedere agli elettori il perché della loro intenzione di voto.  Si perché, visti gli esiti dei governi locali, che fin qui si sono succeduti, crediamo che il più grande cambiamento andrebbe ricercato nelle “ facce ” dei candidati. Le elettrici e gli elettori della Tuscia sono soddisfatti, si sentono rappresentati e tutelati dai volti e soprattutto dai programmi delle “solite facce” ? Sono convinti che il nostro territorio sia stato ben governato ? Sono convinti, i Tusciani, che simili facce siano all’altezza del mandato che chiedono?
Se è vero, come è vero, che è il cambiamento a portare la motivazione, sarà compito difficilissimo ed assai arduo, per le solite facce, motivare l’elettorato della Tuscia.
Ovviamente, il cambiamento non può essere assunto a garanzia del successo. Non si può sperare che il riscatto di un intero territorio e della sua gente possa avvenire solo per il cambiamento delle solite facce. Tuttavia, è certo che, se squadra vincente non si cambia, la squadra che non ottiene risultati, o peggio ancora non vince mai, vada, quanto meno, seriamente rinforzata.    
Non vorremo essere tacciati ed  etichettati da antipolitici, ma se la Tuscia non è in grado di esprimere o proporre qualcosa di meglio che le solite facce, sarà impossibile il riscatto, il rilancio economico e il tanto anelato sviluppo, neppure con un aeroporto.  E’ un po’ nella logica delle cose. Del resto, infatti, ognuno di noi, nessuno escluso, se continua a fare, dire o solo pensare le cose che ha sempre fatto, detto o pensato, otterrà i risultati che ha sempre ottenuto. Quindi oltre alla domanda da proporre ai potenziali elettori, nei sondaggi, bisognerebbe aggiungerne altre: Sei disposto a cambiare?   Cosa sei disposto a fare?
E’ opportuno fare appello alla volontà dei Tusciani di voler cambiare, in modo radicale e perentorio. Fare appello all’amore della gente di Tuscia per la Tuscia. Fiero e nobilissimo territorio - la Tuscia - finito nel dimenticatoio, dilaniato e depredato dalla politica becera e clientelare, amministrato solo in funzione del proprio tornaconto o del tornaconto degli “amici”.
Certo, è l’elettore a dovere e potere decidere. L’eccellenza o la mediocrità nelle qualità di un territorio sono fortemente correlate alle scelte delle persone che su quel territorio vivono e soprattutto alle  volontà che le animano nel perseguire obiettivi condivisi. O si ha voglia di cambiare o la si smetta, una volta per tutte, di fare il pianto greco !
Una grande interprete della canzone melodica italiana, Fiorella Mannoia, canta una canzone la cui lirica ha nel ritornello la giusta chiave di lettura per la prossima tornata elettorale: “ Come si cambia per non morire. Come si cambia per ricominciare. Come si cambia per Amore “.

Tuscia Vola Autonomia
                                                                                                                                

Che aeroporto sarà se il territorio sarà gestito dalle solite facce??


E’ tempo di elezioni nella Tuscia!  Con la proverbiale tempestività con cui, dalle nostre parti, si accolgono i cambiamenti tecnologici, culturali e sociali, nella Tuscia abbiamo scoperto i sondaggi pre-elettorali.
Dalle liste dei possibili candidati in circolazione quella che si dipana è una ridda di nomi che, per il 99,9% dei casi, sono gli stessi da alcuni  lustri.  Proprio per questo, sarebbe molto più interessante chiedere agli elettori il perché della loro intenzione di voto.  Si perché, visti gli esiti dei governi locali, che fin qui si sono succeduti, crediamo che il più grande cambiamento andrebbe ricercato nelle “ facce ” dei candidati. Le elettrici e gli elettori della Tuscia sono soddisfatti, si sentono rappresentati e tutelati dai volti e soprattutto dai programmi delle “solite facce” ? Sono convinti che il nostro territorio sia stato ben governato ? Sono convinti, i Tusciani, che simili facce siano all’altezza del mandato che chiedono?
Se è vero, come è vero, che è il cambiamento a portare la motivazione, sarà compito difficilissimo ed assai arduo, per le solite facce, motivare l’elettorato della Tuscia.
Ovviamente, il cambiamento non può essere assunto a garanzia del successo. Non si può sperare che il riscatto di un intero territorio e della sua gente possa avvenire solo per il cambiamento delle solite facce. Tuttavia, è certo che, se squadra vincente non si cambia, la squadra che non ottiene risultati, o peggio ancora non vince mai, vada, quanto meno, seriamente rinforzata.    
Non vorremo essere tacciati ed  etichettati da antipolitici, ma se la Tuscia non è in grado di esprimere o proporre qualcosa di meglio che le solite facce, sarà impossibile il riscatto, il rilancio economico e il tanto anelato sviluppo, neppure con un aeroporto.  E’ un po’ nella logica delle cose. Del resto, infatti, ognuno di noi, nessuno escluso, se continua a fare, dire o solo pensare le cose che ha sempre fatto, detto o pensato, otterrà i risultati che ha sempre ottenuto. Quindi oltre alla domanda da proporre ai potenziali elettori, nei sondaggi, bisognerebbe aggiungerne altre: Sei disposto a cambiare?   Cosa sei disposto a fare?
E’ opportuno fare appello alla volontà dei Tusciani di voler cambiare, in modo radicale e perentorio. Fare appello all’amore della gente di Tuscia per la Tuscia. Fiero e nobilissimo territorio - la Tuscia - finito nel dimenticatoio, dilaniato e depredato dalla politica becera e clientelare, amministrato solo in funzione del proprio tornaconto o del tornaconto degli “amici”.
Certo, è l’elettore a dovere e potere decidere. L’eccellenza o la mediocrità nelle qualità di un territorio sono fortemente correlate alle scelte delle persone che su quel territorio vivono e soprattutto alle  volontà che le animano nel perseguire obiettivi condivisi. O si ha voglia di cambiare o la si smetta, una volta per tutte, di fare il pianto greco !
Una grande interprete della canzone melodica italiana, Fiorella Mannoia, canta una canzone la cui lirica ha nel ritornello la giusta chiave di lettura per la prossima tornata elettorale: “ Come si cambia per non morire. Come si cambia per ricominciare. Come si cambia per Amore “.

Tuscia Vola Autonomia
                                                                                                                                

lunedì 8 febbraio 2010

Ambiente ed aeroporto: Tuscia Vola scrive alla Polverini.

Gentile Renata,
sono Uranio Mazzanti, chimico, e faccio parte del neocostituito comitato scientifico del movimento Tuscia Vola (pres. Giovanni Bartoletti che mi legge in copia) .
Mi permetto di suggerire di portare attenzione al tema della sostenibilità più che all'ambiente tout-court.
L'ambiente, spesso sinonimo di ecologia, non solamente è ormai capitalizzato di fatto e da tempo dalla sinistra ma dalle frange più "talebane" e ambientaliste accanite.
Sull'opportunismo ambientale non mi pronuncio in questa sede. Comunque i riferimenti principali non sono centri di ricerca super partes /CNR, ENEA, Università) ma Legambiente, WWF e Green Peace alle quali associazioni (in particolare le ultime due ) riconosco il grandissimo merito di battersi per la salvaguardia dell'ambiente e della natura.
Ora invece, nel concetto di sostenibilità concreta e non "colluttoria", l'ambiente è quanto meno a pari dignità dell'economia e dell'impegno nel sociale.
Almeno dalla Conferenza di Rio in poi con relativa Agenda XXI, l'obiettivo è la sostenibilità, della quale l'ambiente ovviamente fa parte.
Ecco, penso senza essere uno stratega politico, che il tema di una reale sostenibilità è lasciato libero dalla sinistra che è in qualche modo prigioniera di un ambientalismo ottuso.
Perché quindi non considera di affrontare il tema inevitabile dell'ambiente (anche a scala non soltanto regionale...) in chiave essenzialmente di sostenibilità concreta, declinandolo con la sua competenza e garanzia curriculare.
Tematiche forti attengono a una visione seria di sostenibilità come quella della salvaguardia delle "popolazioni" fragili del settore sociale ( i portatori di handicap di qualsiasi genere, i bambini, gli anziani..) del settore economico (le microimprese a rischio, gli artigiani, le imprese agricole,..), almeno a pari dignità delle "popolazioni" fragili di quello ambientale.
Questa attenzione a sostenibilità concretamente perseguibile e a un modello di richezza territoriale sostenibile sto portando all'interno del Movimento Tuscia Vola e al gruppo Innovazione che ho costituito.
Voglia considerarmi disponibile ad approfondire in dettaglio la proposta quando crede e se crede sia opportuno, di suo e comune interesse,
Comunque abbia tutti i miei migliori auguri.
Cordialmente,
Uranio Mazzanti

Gentile dott. Mazzanti,
innanzitutto La vogliamo ringraziare per la partecipazione con cui sta seguendo la nostra campagna elettorale. Siamo fermamente convinti che il rispetto dell’ambiente non debba portare ad un ecologismo fine a se stesso, ma debba accompagnarsi ad un’idea moderna di sviluppo. Come avrà modo di vedere anche visitando il nostro sito internet www.renatapolverini.it, abbiamo ribadito in più occasioni la necessità di realizzare unità produttive e servizi eco-compatibili ed eco-sostenibili. La Regione dovrà incentivare le aziende ad investire in questo senso, semplificando le procedure e concedendo agevolazioni fiscali. Potremo così valorizzare il territorio del Lazio, rivitalizzare le piccole e medie imprese ed ottenere una positiva ricaduta in termini di occupazione. In particolare siamo convinti che il nuovo scalo aeroportuale rappresenterà una risorsa per la Tuscia e per l’intero Lazio. Certamente le scelte relative a questa nuova opera non potranno essere calate dall’alto, secondo vecchi modelli della politica, ma dovranno coinvolgere le comunità e le associazioni locali, tutti i cittadini nei confronti dei quali abbiamo avviato un’intensa campagna di ascolto. La invitiamo pertanto a continuare a seguirci; saremo lieti di analizzare nel dettaglio le sue proposte convinti che un Lazio migliore sia quello che guarda al futuro.
Distinti Saluti
Ufficio Stampa Renata Polverini

lunedì 1 febbraio 2010

Aeroporto, convocati gli "stati generali"



Si è conclusa qualche minuto prima delle 18 la riunione a Palazzo dei Priori, convocata per discutere del futuro scalo aeroportuale viterbese.

All'incontro odierno sono intervenuti oltre al sindaco Marini e all'assessore Bartoletti per il Comune di Viterbo, il capo di gabinetto della segreteria dell'assessore Parroncini per la Regione Lazio, gli assessori Rizzello e Furietti per la Provincia di Viterbo, il presidente Ferindo Palombella per la Camera di Commercio. Presenti presenti anche sindacati e associazioni di categoria.

“La riunione – ha spiegato il sindaco Giulio Marini – si è resa necessaria per fare chiarezza sullo stato dell'arte, in particolar modo sull'evoluzione dell'iter tecnico, amministrativo e finanziario dello scalo. Nel corso dell'incontro si è preso atto dello straordinario lavoro svolto fino a oggi sotto la supervisione del ministero dei Trasporti, di tutte le istituzioni e gli enti coinvolti nella ormai nota “cabina di regia”.

Si è inoltre valutata positivamente la presa d'atto da parte del Cipe lo scorso novembre del piano di prefattibilità del nuovo scalo viterbese. Al di là di questo, però, a distanza di oltre due anni dalla decisione ministeriale che ha designato Viterbo quale scalo aeroportuale sostitutivo di Ciampino, e al di là dei tempi che ha richiesto la lunga istruttoria predecisionale, siamo giunti a quasi quattro anni di iter procedurale.

Le rallentate tempistiche – ha aggiunto Marini – comportano gravi ritardi rispetto alle previste tabelle di marcia, creando un danno rilevante, non solo per il sistema aeroportuale della capitale, ma anche per il sistema infrastrutturale dell'intero Paese”. D'accordo con il sindaco l'assessore all'Aeroporto Giovanni Bartoletti, che ha aggiunto: “In Spagna, si è costruito l'aeroporto di Madrid – Barajas e il treno metropolitano che lo collega alla capitale spagnola, in meno di due anni. In questo momento di grave crisi, lo scalo viterbese, se realizzato in tempi ragionevoli, potrebbe rappresentare il volano della ripresa economica del Paese.

Basti pensare al suo inquadramento strategico nella filiera logistica del porto di Civitavecchia, dell'interporto di Orte, del bacino della Civitavecchia – Livorno, della Umbro – Laziale e dell'Autostrada del Sole, per comprendere come tale infrastruttura potrebbe creare una attrattiva importante per le imprese del settore dei trasporti merci e del trasporto passeggeri”.

L'assessore porta anche un altro esempio. “L'aeroporto di Orio al Serio, che per dimensioni e capacità è simile al realizzando aeroporto di Viterbo, impiega attraverso il suo indotto, diretto e indiretto, oltre 17mila lavoratori con un giro di affari superiori a 2 milioni di euro dell'anno”.

L'incontro odierno a Palazzo dei Priori si è concluso con la decisione unanime di richiedere urgentemente al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti un incontro per sollecitare l'accelerazione dell'iter burocratico dello scalo viterbese e l'erogazione dei relativi finanziamenti previsti.

Un passo ormai fondamentale per poter procedere alla fase più concreta della progettazione dell'importante opera.

Nei prossimi giorni, la sottoscrizione ufficiale della richiesta di incontro presso il Ministero, da parte di tutte le realtà viterbesi coinvolte nella riunione di questo pomeriggio a Palazzo dei Priori.

giovedì 14 gennaio 2010

Aeroporti, Grazzanise rischia Ora Viterbo incombe - Corriere del Mezzogiorno

Aeroporti, Grazzanise rischia Ora Viterbo incombe - Corriere del Mezzogiorno: "Aeroporti, Grazzanise rischia
Ora Viterbo incombe
Il professor De Luca: i vertici di Fiumicino
vogliono un secondo scalo nel Lazio"

domenica 27 dicembre 2009

Viterbo - Viterbo Notizie - Tuscia web - Quotidiano on line

Viterbo - Viterbo Notizie - Tuscia web - Quotidiano on line: "Elezioni - Lo annuncia Renata Polverini candidata Pdl alla presidenza della Regione Lazio
'Subito l'aeroporto di Viterbo'"

mercoledì 21 ottobre 2009

Viterbo - Viterbo Notizie - Tuscia web - News on Tuscia - Quotidiano on line

Viterbo - Viterbo Notizie - Tuscia web - News on Tuscia - Quotidiano on line: "Il presidente Riggio risponde al ministero delle infrastrutture: 'Non ci sono le condizioni': L'Enac blocca l'aeroporto di Frosinone
Viterbo - 16 ottobre 2009 - ore 18,15"

venerdì 31 luglio 2009

Viterbo - Viterbo Notizie - Tuscia web - News on Tuscia - Quotidiano on line

Viterbo - Viterbo Notizie - Tuscia web - News on Tuscia - Quotidiano on line: "Il sindaco Marini: 'Siamo perfettamente nei tempi previsti dal cronoprogramma'
'L’aeroporto si farà. A Viterbo'
Viterbo - 30 luglio 2009 - ore 17,00"

martedì 19 maggio 2009

Circolo Vegetariano VV.TT. Calcata » Blog Archive » L’aeroporto di Viterbo che divide ma pure unisce… Scambio di lettere fra Giovanni Bartoletti e Paolo D’Arpini

Circolo Vegetariano VV.TT. Calcata » Blog Archive » L’aeroporto di Viterbo che divide ma pure unisce… Scambio di lettere fra Giovanni Bartoletti e Paolo D’Arpini: "L’aeroporto di Viterbo che divide ma pure unisce… Scambio di lettere fra Giovanni Bartoletti e Paolo D’Arpini"

Città di Viterbo - UNIVERSITA' LA SAPIENZA, GIORNATA DI STUDI SULL'AEROPORTO DI VITERBO -

Città di Viterbo - UNIVERSITA' LA SAPIENZA, GIORNATA DI STUDI SULL'AEROPORTO DI VITERBO -: "UNIVERSITA' LA SAPIENZA, GIORNATA DI STUDI SULL'AEROPORTO DI VITERBO"

Aeroporto a Viterbo? Orvieto deve giocare un ruolo da protagonista! | Non Solo Aerei

Aeroporto a Viterbo? Orvieto deve giocare un ruolo da protagonista! | Non Solo Aerei: "Aeroporto a Viterbo? Orvieto deve giocare un ruolo da protagonista!"

onTuscia.it - "LA POLITICA HA SCELTO VITERBO", SULL'AEROPORTO IL PRESIDENTE DI ADR NON HA DUBBI: SODDISFATTO SPOSETTI

onTuscia.it - "LA POLITICA HA SCELTO VITERBO", SULL'AEROPORTO IL PRESIDENTE DI ADR NON HA DUBBI: SODDISFATTO SPOSETTI: "'LA POLITICA HA SCELTO VITERBO', SULL'AEROPORTO IL PRESIDENTE DI ADR NON HA DUBBI: SODDISFATTO SPOSETTI"

giovedì 30 aprile 2009

FERROVIA ROMA-CIVITA C.-VITERBO:

FERROVIA ROMA-CIVITA C.-VITERBO:: "FERROVIA ROMA-CIVITA C.-VITERBO:
INVESTIMENTI PER OLTRE 1.700.000 EURO

Previsto il raddoppio della linea anche da S. Oreste a Viterbo, acquistati 10 nuovi treni

La linea potenziata permetterà di raggiungere Roma in 70 minuti.

813 milioni per il completamento della Trasversale, confermata la scelta dell’aeroporto a Viterbo."

domenica 26 aprile 2009

Viterbo - Viterbo Notizie - Tuscia web - News on Tuscia - Quotidiano on line

Viterbo - Viterbo Notizie - Tuscia web - News on Tuscia - Quotidiano on line: "Viterbo - Va scelta la ferrovia - Trasversale, a maggio lavori al via
'Aeroporto e infrastrutture, la Regione c'è'"

mercoledì 15 aprile 2009

Viterbo - Viterbo Notizie - Tuscia web - News on Tuscia - Quotidiano on line

Viterbo - Viterbo Notizie - Tuscia web - News on Tuscia - Quotidiano on line: "l presidente Palenzona: 'Presto un piano di infrastutture nella Tuscia e a Fiumicino'
Aeroporto, Adr punta su Viterbo
Viterbo - 15 aprile 2009 - ore 13,50"

giovedì 2 aprile 2009

Facebook | Giovanni Bartoletti

Facebook | Giovanni Bartoletti: "Giovanni Bartoletti CONSIGLIO CONGIUNTO SULL'AEROPORTO, TUSCIA VOLA: 'IL NOSTRO MOTTO E' PARTIRE IMMEDIATAMENTE'.
Porgo personalmente, e a nome di Tuscia Vola, i più deferenti saluti al Presidente della provincia, al signor Sindaco, ai presidenti del consiglio, agli assessori e consiglieri tutti.

Siamo finalmente arrivati, a quel punto immaginario della corsa di decollo del nostro aereo in cui è necessario che il pilota tiri con decisione il timone verso il proprio petto affinché si possa finalmente decollare.

Occorre quindi, oggi come non mai, essere uniti e decisi affinché questa imperdibile opportunità possa diventare, in breve tempo, una realtà economica e sociale del nostro territorio.

Perché ciò accada è necessario cogliere l'attimo per tirare la cloche verso di noi con la consapevolezza di quanta pista abbiamo davanti e di quella che in ogni momento ci sta correndo sotto il carrello.

E come ogni buon pilota conosce alla perfezione tutti i parametri relativi al suo aeromobile e al suo prezioso carico, anche noi dobbiamo avere coscienza, di ogni minimo dettaglio, in un quadro di insieme che ci dia la serenità di poter affrontare in ogni momento qualsiasi inconveniente di percorso.

Il take off è la fase più delicata e rischiosa di ogni volo, non ce lo dobbiamo scordare mai.

Abbiamo raggiunto, sulla striscia d'asfalto, la velocità necessaria al decollo, ora dobbiamo involarci, e dovremo farlo presto tenendo conto di alcune criticità che dobbiamo essere pronti a risolvere tempestivamente se la spia davanti a noi dovesse passare da gialla a rossa.

Come è noto la gestione del futuro scalo viterbese è stata affidata de plano alla società aeroporti di Roma per effetto dell?art. 18 della legge n. 31/08 che ha modificato l?art. 3 comma 2 del D. Leg.vo 9 maggio 2005 n. 96, Revisione della parte aeronautica del Codice della Navigazione, disponendo che, nel caso della delocalizzazione funzionale, l'affidamento della concessione della gestione aeroportuale è sottratto al regime della gara europea, previsto in termini generali dall?art. 704 del codice della navigazione, all?evidente scopo di non penalizzare la società che già gestisce un aeroporto interessato da un processo di delocalizzazione funzionale verso altro sito aeroportuale di nuova costituzione.

Vanno tuttavia riscontrate alcune situazioni che, se non risolte in tempi brevi, potrebbero rallentare, se non addirittura compromettere, l'iter realizzativo dello scalo della Tuscia.

Aeroporti di Roma: la nota società di gestione aeroportuale attualmente è, almeno sulla carta, concessionaria del costituendo aeroporto di Viterbo. L'accordo di programma stipulato tra la società di gestione e l'ente nazionale aviazione civile chiarisce in maniera inequivocabile quanto sancito dal decreto mille proroghe in merito alla delocalizzazione funzionale degli scali aeroportuali.

Ad onor del vero, occorre precisare che la delocalizzazione a Viterbo dello scalo di Ciampino, potrebbe essere penalizzante per l'impresa che gestisce gli aeroporti romani.

È difatti più che evidente che spostarsi a Viterbo, per chi ha il privilegio di gestire uno scalo a due passi dal centro di Roma, non costituisce certo motivo di grande stimolo.

D'altro canto, la possibilità a affidare la gestione dello scalo viterbese mediante le normali regole del bando europeo potrebbe aprire nella società romana un varco concorrenziale che le sottrarrebbe l'indubbio beneficio monopolistico della capitale.
Quindi da un lato la tentazione di non abbandonare gli indubbi privilegi, peraltro unici in Europa, di poter contare su uno scalo a basso costo a due passi dal centro cittadino, dall'altro l'assicurazione di poter contare come ultima ratio sullo scalo viterbese, ormai diventato esclusivo appannaggio della società ADR, ha messo detta società in una sorta di botte di ferro.

In quest'ottica si inserisce anche una terza via consistente nella possibilità di trasferire, in caso di chiusura di Ciampino, il traffico sullo scalo di Fiumicino. È il caso di ricordare come gli attuali 30 milioni di passeggeri che oggi transitano sullo scalo di Fiumicino, in un futuro prossimo, grazie alla implementazione delle infrastrutture e alla realizzazione di un'ulteriore pista, potrebbe raddoppiare o addirittura triplicare.

Vi è poi da considerare, che un eventuale trasferimento del traffico aereo da Ciampino a Viterbo, potrebbe richiedere tempi assai lunghi, basti pensare alla enorme difficoltà di delocalizzare le migliaia di lavoratori che oggi lavorano a Ciampino. Vi è infine la problematica legata ai possibili ricorsi delle altre società di gestione Europee che si verdrebbero sottratta la possibilità di partecipare ad un bando che aggiudicherebbe uno dei principali nuovi scali europei che, come accennato, è stato assegnato direttamente alla società ADR.
Per questi motivi la strategia da adottare con gli aeroporti di Roma deve essere chiara e decisa.

Va fissata da parte del Ministro dei trasporti una data improrogabile, per la chiusura di Ciampino, e un contestuale crono-programma da far rispettare dalla società aeroporti di Roma. Solo così si potrà avere la garanzia che quest?ultima adempia agli impegni presi con serietà e determinatezza. Diversamente argomentando si rischia di aver a che fare con una sorta di Tela di Penelope: da una parte infatti ADR tiene vincolata Viterbo per evitare che altri possano legittimamente venire a gestire lo scalo, dall?altra non si fa nulla per chiudere Ciampino, anzi si auspica adesso lunga vita.

Ferrovie:

Ferma restando la prioritaria necessità di potenziare la tratta Roma-Cesano-Orte che oggi rappresenta, soprattutto per i nostri pendolari, l?unica alternativa per recarsi nella Capitale riteniamo, che in breve tempo si potrebbe collegare l?aeroporto di Viterbo al Centro di Roma in un?ora. Ciò sarebbe possibile senza grandi infrastrutture e lavori che rischiano di durare decenni mediante il potenziamento della ferrovia Viterbo-Orte sino a Sipicciano.

Da qui attraverso un raccordo ferroviario lungo non più di due chilometri i treni provenienti dall'aeroporto potranno imboccare la linea direttissima sino a Roma correndo alla stessa velocità della ?freccia rossa?, senza disturbare o intralciare i treni ad alta velocità Roma-Milano. Se poi si collegasse lo scalo direttamente a Grotte S. Stefano senza passare da Zepponami si risparmierebbero oltre 10 km di rete ferroviaria.

Per collegare l'aeroporto con la Capitale, però ci vorrà una nuova flotta di treni regionali veloci che possano viaggiare sulle linee tradizionali a velocità superiori a quelle dei treni pendolari di oggi e che una volta sulle linee ad alta velocità possano competere con i freccia rossa. In questo modo, dal capoluogo della Tuscia si potrebbe raggiungere la stazione Tiburtina in un'ora circa.

Bizzarra appare l'intenzione della Regione di puntare al potenziamento della ferrovia Roma-Civicastellana-Viterbo per dare un collegamento al futuro scalo. Anzi assurda. Oggi i treni della società MetRo impiegano due ore e 40 minuti. Per velocizzare il collegamento occorrerebbe raddoppiare circa 90 chilometri di binario e ?raddrizzare? la linea che oggi si snoda nel viterbese tra curve e controcurve e innumerevoli passaggi a livello, sullo stesso tracciato di una vecchia tramvia degli anni Trenta.

Tuttavia, in attesa del potenziamento della rete ferroviaria è necessario attivare un sistema di trasporto intermodale integrato che consenta di collegare lo scalo viterbese con la capitale in tempi non dissimili da quelli che occorrono a collegare gli aeroporti di prossimità con le altre capitali europee.

Questo stratagemma consentirà di vedere realizzato lo scalo viterbese in tempi fisiologici e al contempo di rendere immediatamente operativa l?attività dello stesso.

Appare opportuno quindi fare alcune brevi considerazioni circa la intermodalità che consentirà ai passeggeri atterrati a Viterbo di raggiungere la Capitale, che non sono molto dissimili da quelli che attualmente riguardano tutta Europa. Lo studio condotto da uno dei più importanti Studi nel settore infrastrutturale legato agli aeroporti, il Centro ICCSAI (International Center for Competitiveness Studies in the Aviation Industry), sui Livelli di accessibilità dell'Aeroporto di Viterbo, conclude che anche in assenza (per ora) di ferrovia per Viterbo, la miglior soluzione disponibile allo stato attuale, dal punto di vista dei collegamenti stradali e dei servizi ferroviari offerti, sembra essere rappresentata dal collegamento con bus navetta sino ad Orte e il successivo utilizzo della linea ferroviaria Orte - Roma Termini.

La soluzione bus navetta - ferrovia consente di ridurre al minimo l'impatto sul traffico in accesso a Roma e collegare al polo di Orte passeggeri destinati ad altre città del bacino dello scalo viterbese. Lo studio considera poi un risparmio di tempo derivante dal fatto che atterrare a Viterbo farebbe risparmiare ulteriore tempistiche, anticipando l'atterraggio dei voli rispetto a destinazioni di arrivo a sud di Viterbo o allo stesso aeroporto di Ciampino. Conclusione: si può arrivare a Roma partendo da Viterbo un'ora e 21 minuti.

Ovviamente nel giro di pochi anni dovrà essere attivato il citato servizio su ferro in quanto come è noto l?attuale stazione di Orte subbirà nel tempo una progressiva ed inesorabile riduzione delle fermate dei treni a causa dell?implementazione della linea ad alta velocità.

In Europa accade più o meno lo stesso. Viterbo sarebbe infatti uno scalo delocalizzato come l'aeroporto di Beauvais che è situato a circa 80 km dal centro di Parigi e non c'è servizio ferroviario, ma è disponibile solo un servizio bus; l'aeroporto di Reus che è situato a circa 6km dalla città di Reus che è raggiungibile in 10 minuti tramite bus ed una volta arrivati è possibile prendere dei bus che raggiungono Barcellona in un ora e 30 min, per una distanza di circa 108 km; l'aeroporto di Girona situato a 18 km dalla città di Girona, e a circa 103 km da Barcellona, raggiungibile tramite due compagnie di bus; il notissimo aeroporto di Hahn che è situato a circa 124 km da Francoforte e non c'è servizio ferroviario, ma solo servizio bus; l'aeroporto di Vasteras che è situato a 120 km da Stoccolma e non ci sono treni, ma solo bus; l'aeroporto di Lubecca è situato a 65 km da Amburgo, ci sono servizi bus e taxi durata 1 ora; l'aeroporto di Weeze si trova a 78 km da Dusseidolf, ci sono solo bus e taxi e il tempo di viaggio 1 e 15 min; Stansted dista da Londra 70 km.

Anche per lo stesso aeroporto italiano di Orio al Serio, che da tempo ha superato i 6 milioni di passeggeri, i dati mostrano inequivocabilmente, come il trasporto ferroviario non sia poi così determinante per raggiungere l?aeroporto. Il 93% dei passeggeri non utilizza il treno nei collegamenti da e per l?aeroporto.

Territorio e Società di gestione:

La società ADR in un progetto di massima ha disegnato sul sedime aeroportuale uno spazio ad essa riservato di oltre 600 ha, rispetto ai 300 ha attualmente in uso alle strutture oggi esistenti: un enclave troppo vasto, secondo il nostro giudizio, permetterebbe alla stessa società di costruire all?interno del terreno demaniale tutte le infrastrutture che oggi gravitano intorno ad un scalo; e non solo quelle squisitamente aeroportuali.

Siamo convinti che ciò non corrisponda esattamente a quanto il nostro territorio ci chiede. Le istituzioni locali, l?imprenditoria della Tuscia, e soprattutto i lavoratori del territorio vogliono e devono avere, così come avviene ovunque, un ruolo fondamentale da protagonisti nelle gestione della risorsa aeroporto. Occorrerà quindi negoziare con ADR gli spazi dell?intorno aeroportuale affinché la Tuscia possa avere il suo ruolo prioritario nella gestione dell?indotto aeroportuale.

Conclusioni:

Il nostro motto è partire o meglio partire immediatamente. Per costruire un aeroporto occorrono non più di 6/8 mesi, per realizzare le infrastrutture ad esso collegate occorrano degli anni. Come nella vecchia storia dell'uovo e della gallina noi riteniamo che nasca prima lo scalo poi le infrastrutture ad esso collegate. Diversamente argomentando non avremo mai nell'uno nelle altre. Non crediamo che i 5 milioni di passeggeri, così come è di 4000 dipendenti, di Ciampino, si possano trasferire in breve tempo a Viterbo Sarà. un passaggio graduale negli anni che consentirà al territorio di adattarsi in maniera eccellente al carico che lo aspetta. Mettiamo a punto l?essenziale, il superfluo arriverà di conseguenza.
E allora cari amici tiriamo la cloache, la velocità è ottimale per decollare, anche perche la pista che abbiamo davanti comincia ad accorciarsi.

Tuscia vola

mercoledì 11 marzo 2009

Viterbo - Viterbo Notizie - Tuscia web - News on Tuscia - Quotidiano on line

Viterbo - Viterbo Notizie - Tuscia web - News on Tuscia - Quotidiano on line: "Viterbo - Riggio striglia il ministro Matteoli e boccia la proposta di Latina
Aeroporto, è tutto fermo
Viterbo - 11 marzo 2009 - ore 18,20"

sabato 7 marzo 2009

Viterbo TV - Dettaglio Video

Viterbo TV - Dettaglio Video: "Il terzo scalo aeroportuale del Lazio. Un'occasione di sviluppo per il nostro territorio. Intervento dell'avvocato Giovanni Bartoletti, assessore del Comune di Viterbo, Presidente del Comitato aeroporto Viterbo"